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Una questione privata di Beppe Fenoglio

  • Serena
  • 22 mag 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Il romanzo di Fenoglio uscì postumo nel 1963; l'ho letto alle scuole Superiori e l'ho riscoperto qualche mese fa per un esame di letteratura all'Università.

Un romanzo breve che si innesta sull'esperienza della Resistenza, realmente vissuta dall'autore. Milton, giovane studente universitario e partigiano, sta combattendo la lotta clandestina sulle colline di Alba, quando, durante una ricognizione si ritrova davanti alla villa di Fulvia; con la ragazza, un anno prima, aveva intessuto un'amicizia. Nella villa incontra la custode che gli permette di rientrare e rivivere i suoi ricordi, ponendogli però il dubbio che ci sia stata una frequentazione assidua tra la ragazza e l'amico comune Giorgio, successiva alla partenza per la guerra del giovane protagonista. Il tarlo della gelosia è instillato e per Milton si avvia un'indagine difficoltosa, a causa di nebbia e pioggia, prima al campo partigiano di Giorgio, per scoprire la verità e, successivamente, alla ricerca di un prigioniero da scambiare con il suo amico, scoperto che questi è stato catturato dai fascisti.

Nulla gli importa più: la lotta partigiana, gli ideali, lui vuole salvarsi per scoprire se Fulvia lo ha tradito, nonostante noi lettori capiamo fin dal principio che il giovane non fosse ricambiato nel suo amore.

Fenoglio racconta lo struggimento adolescenziale in maniera malinconica; la scrittura è tesa, asciutta ed essenziale nel rendere su carta un amore non corrisposto. Una storia adatta anche ai nostri giorni, per la vicinanza che l'autore crea, portando il lettore ad empatizzare con Milton; il protagonista è un ragazzo qualunque, innamorato di una donna che, probabilmente, non lo corrispondeva e lo "tradiva" con il suo migliore amico. Una vicenda tragicomica che può capitare a ciascuno di noi e in cui tutti possiamo ritrovarci.

Oltre alle numerose trasposizioni eseguite al cinema e per la televisione, merita un cenno l'ultima del 2017, per la regia di Paolo Taviani; il protagonista, il giovane attore Luca Marinelli, si rivela capace di caricarsi sulle spalle l'intero film, recitando un ruolo molto introspettivo con l'uso dei propri occhi febbricitanti e delle molte sigarette fumate. L'adattamento segue fedelmente il romanzo, ma risulta inferiore perchè non riesce a creare la giusta empatia con lo spettatore.

Il romanzo però merita di essere letto!

 
 
 

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